Come aumentare il glutatione nel tuo corpo: assumere un integratore (di glutatione) potrebbe non essere il modo migliore per farlo

Tempo di lettura: 8 minuti

Puoi ascoltare il podcast 🎧 ⤵️

Puoi guardare il video 📺 ⤵️

Oppure puoi leggere l’articolo, alla vecchia maniera 😉 ⤵️

Come aumentare il glutatione nel tuo corpo: guida completa

Oggi la tua visione sull’importanza degli integratori a base di glutatione potrebbe disintegrarsi irrimediabilmente. In parte è vero che possono essere importanti, ma il diavolo si nasconde nei dettagli. Quindi cerchiamo di svelarli tutti per raggiungere l’obiettivo: ovvero, aumentare davvero i livelli di glutatione (o GSH) del tuo corpo. 

Sono sicuro che alla fine di questo articolo acquisirai una visione più ampia sul glutatione e sicuramente sarai in grado di aggirarti per gli scaffali degli integratori, sia fisici che virtuali, con una consapevolezza che ti permetterà di scegliere l’integratore migliore per raggiungere i tuoi obiettivi. 

Questo è uno dei 5 ingredienti naturali che assunti durante i pasti riducono sensibilmente l’assimilazione di calorie.

Glutatione ridotto o GSH: Perché dovresti integrarlo?

Per questo contenuto informativo ho fatto una revisione approfondita di questo antiossidante di cui si sente parlare spesso ultimamente: il glutatione. E in effetti ci sono ragioni fondate per conoscere meglio questa potente molecola protettiva. 

Primo motivo per integrarlo: Anche perché il corpo con il passare del tempo tende a perdere la capacità di produrlo. Quindi può essere opportuno supplementare il GSH con un buon integratore. (In questo articolo userò i due termini GSH e glutatione in modo intescambiabile).

Secondo motivo per integrarlo: C’è anche un’altra condizione nella quale le preziose scorte di glutatione possono ridursi in maniera preoccupante. Ovvero, quando il corpo, anche giovane, attraversa una malattia. In questo caso le scorte di glutatione possono ridursi drasticamente. 

Numerosi studi hanno infatti mostrato una ricorrente correlazione malattia e deficit di GSH, perché il corpo usa le proprie scorte di glutatione per far fronte all’emergenza della patologia in corso.

Potrebbe essere anche un farmaco a lasciarti senza scorte adeguate di glutatione. Sapevi infatti che il paracetamolo (principio attivo dei comuni farmaci antipiretici e antidolorifici) riduce il GSH epatico a ogni assunzione? 

Ecco perché questo tipo di farmaci possiede una ben nota tossicità per il fegato, e il rischio aumenta se l’individuo possiede già scarse risorse di glutatione immagazzinato.

Se in queste circostanze non aiutiamo l’organismo apportando nuovo GSH pronto all’uso dall’esterno in forma di integratore, rischiamo di compromettere seriamente lo stato di salute generale. 

Glutatione ridotto o GSH: Caratteristiche, vantaggi e svantaggi

Ci sono però degli aspetti da considerare riguardo a questa molecola speciale e al ruolo che svolge come prima linea difensiva contro tossine e radicali liberi di vario genere. 

Ma cos’è esattamente il glutatione (o GSH)? Il glutatione è una molecola altamente protettiva, antiossidante e detossificante, naturalmente prodotta dall’organismo; ed è presente in modo diffuso in tutte le cellule del corpo, anche se il fegato è l’organo che ne concentra le quantità maggiori. 

Ogni cellula ha la sua scorta di glutatione, chiamato anche GSH (sigla che fa riferimento al glutatione ridotto, ovvero alla sua forma attiva). Questo antiossidante è uno dei più abbondanti dell’organismo.

Il suo ruolo infatti è cruciale per la vita, perché contrasta i radicali liberi che si formano costantemente, sia per il normale metabolismo interno sia a causa di agenti esterni come patogeni o tossine ambientali.

Esso ricopre anche un ruolo importatissimo nel processo di eliminazione delle tossine. Ma perché il glutatione dovrebbe essere più importante della vitamina C delle arance ad esempio? 

Gli antiossidanti endogeni (cioè prodotti all’interno dell’organismo) come il glutatione sono più potenti rispetto a quelli esogeni (assunti dagli alimenti o dagli integratori) perché si rigenerano continuamente e durano di più. 

Mentre un antiossidante esogeno proveniente dalla dieta dura solo uno o due cicli di ossidazione (perdita di un elettrone) e riduzione (guadagno di un elettrone), un antiossidante endogeno può attraversare centinaia, se non migliaia, di questi cicli -cosiddetti redox– prima di smettere di funzionare. 

Ma con il trascorrere del tempo…indovina che succede? La produzione endogena di glutatione si riduce sempre più. Putroppo questa è una costante. Il corpo pian piano riduce la propria efficienza e tende a…rompersi. Ma non per questo dovremmo sottostare all’entropia senza fare niente per contrastarla.

La regola aurea consiste nel perseguire uno stile di vita sano, fare attività fisica, tenere sotto controllo lo stress e dormire bene. Poi possiamo offrire anche protezione aggiuntiva all’organismo che non è più in grado di procurarsi autonomamente le molecole di cui ha bisogno per mantenersi in salute. 

Il principale tallone d’Achille del glutatione: la scarsa biodisponibilità

L’uso del glutatione o GHS come integratore nutrizionale nasconde però delle insidie, non tanto riguardo a possibili effetti collaterali, quanto invece per la sua scarsa biodisponibilità. 

In pratica, assumere un integratore a base di glutatione ridotto per via orale è il modo peggiore per cercare di innalzare i propri livelli di GSH. Quindi, l’insidia in questo caso consiste nello sprecare soldi in un integratore che non funziona come ti aspetti. 

Il glutatione è una piccola proteina costituita da tre aminoacidi. Se deglutisci una capsula o compressa di glutatione questa sarà in buona parte degradata dagli enzimi digestivi. Anche considerando che la resa enzimatica non sia del 100%, una buona parte delle proteine verranno separate nei loro aminoacidi costituenti, con conseguente perdita di funzione della molecola originaria. 

Aspetti controversi degli studi scientifici sul glutatione ad assunzione orale

Ora, nella maggior parte delle pubblicazioni scientifiche emerge questo dato: assumere glutatione per via orale non aumenta la concentrazione di glutatione nel sangue o nelle cellule. In alcuni casi invece è stato rilevato un aumento significativo del GSH nel sangue dei partecipanti all’esperimento. 

Come si spiegano questi risultati conflittuali? La spiegazione più attendibile, fornita anche dagli sperimentatori, è che parte del GSH rinvenuto nel sangue non è quello ingerito poche ore prima. Si tratta invece del glutatione prodotto ex novo dall’organismo a partire dagli aminoacidi precursori provenienti dalla digestione del GSH assunto in precedenza. 

Forme di supplementazione alternative a base di precursori del GSH: Glicina e NAC (N-Acetil Cisteina)

Infatti è noto che la supplementazione di sola glicina (uno dei tre aminoacidi del GSH) sia sufficiente per innalzare la sintesi organica di glutatione. Allora, forse, tanto vale assumere glicina o cisteina (la famosa n-acetil cisteina o NAC).

Entrambe le soluzioni costano molto meno! L’unico punto sfavorevole di queste opzioni aminoacidiche riguarda il fatto che tu fornisci i mattoncini all’organismo e lui deve occuparsi di metterli insieme per formate la molecola finale: il glutatione. 

Dato che col passare del tempo l’efficacia biosintetica dell’organismo si riduce sempre più, dopo i 40 anni è più sensato assumere glutatione pronto all’uso invece di affidarsi alle capacità indebolite del corpo di crearne di nuovo.

Un buon compromesso da questo punto di vista è una formula composta da glutatione e n-acetil cisteina. Mentre per i giovanotti fino ai 35-40 anni è sufficiente il precursore n-acetil cisteina o i due maggiori precursori: NAC e glicina. 

Una tecnologia (su base naturale) d’avanguardia: Il glutatione liposomiale

Esistono altri modi più efficaci per assicurarsi un boost di GSH. Come il glutatione liposomiale. Quella liposomiale è una soluzione più evoluta, usata per prodotti che puntano proprio a risolvere il problema della bassa biodisponibilità dei principi attivi. 

I liposomi sono delle sferette di fosfolipidi (ovvero grassi), normalmente si tratta di doppie membrane a base di fosfolipidi della soia, al cui interno viene concentrato il principio attivo di interesse. In questo caso il glutatione.

Queste membrane lipidiche proteggono e trasportano il loro contenuto interno direttamente ai tessuti perché si fondono letteralmente con le mebrane delle cellule, anch’esse costituite dello stesso tipo di grassi. 

L’elevata stabilità gastrica, il lungo tempo di ritenzione e la capacità di bypassare il metabolismo da parte del fegato, rendono gli integratori alimentari incapsulati da liposomi una soluzione raffinata per incrementare la biodisponibilità dei principi attivi. 

Certo, non è la più economica. Si potrebbe anche obiettare che a parità di materia prima usata gli integratori a base di GSH liposomiale contengono meno glutatione (perché i liposomi “rubano” spazio al GSH). 

Ma i liposomi vengono usati per aumentare la biodisponibilità del GHS, dunque non mi importa se ne assumo meno. Quello che conta è di assimilarne di più! Cioè che conta è la biodisponibilità appunto. E questo è proprio quello che la forma liposomiale garantisce. 

Ma non è l’unica opzione…L’altra forma a elevata biodisponibilità, meno costosa, è rappresentata dalle semplici compresse orosolubili. È stato infatti dimostrato che il glutatione ridotto viene assorbito efficacemente attraverso la mucosa orale. 

Questo significa che succhiare delle compresse a base di GSH, tipo caramelle, ti assicura un approvvigionamento di questo antiossidante che passa dalla bocca direttamente al circolo sanguigno attraverso il cavo orale. 

Una stratagemma aggiuntivo potrebbe essere quello di portare a contatto la saliva ricca di glutatione con l’area di tessuto che sta sotto la lingua. Il sollevamento della lingua porta a esporre questa zona ricchissima di vasi sanguigni molto superficiali. 

Infatti è solo un piccolo straterello di tessuto quello che separa questi capillari dall’esterno. Se li porti a contatto con le sostanze disciolte nella saliva queste diffonderanno direttamente verso il torrente circolatorio bypassando l’apparato digerente. 

Ecco perché l’assunzione sublinguale è una comune via di somministrazione dei principi attivi sia farmacologici che naturali. Quindi, mentre succhi la compressa orosolubile di glutatione esponi per qualche istante la zona sublinguale sollevando la lingua e lasciando che la saliva defluisca in quel punto. 

Ricorda comunque che, anche senza eseguire il passaggio sublinguale, le compresse orosolubili garantiscono comunque l’assorbimento del GSH attraverso la mucosa orale. 

Per concludere

Il glutatione assunto per via orale non ti garantisce una buona biodisponibilità, quindi non è certamente la prima scelta. Mentre, i precursori n-acetil cisteina e glicina appaiono come opzioni migliori negli individui più giovani. 

Una soluzione invece valida per tutti è rappresentata dal glutatione liposomiale, il quale però è un pò dispendioso. Allora qual è modo più intelligente per incrementare le proprie scorte interne di glutatione? 

Allo stato attuale il modo più semplice per risolvere il problema della biodisponibilità del GSH è rappresentato dalle compresse orosolubili. Grazie a questa semplice ma efficace via di somministrazione puoi essere certo che il glutatione ridotto che introduci verrà indirizzato direttamente al circolo sanguigno. 

Da lì verrà poi trasportato a tutte cellule del corpo dove potrà svolgere le sue importanti funzioni protettive antiossidanti e detossificanti aumentando le tue potenzialità di longevità in salute. 

Attenzione però. Assumere glutatione, in qualunque forma, non è necessariamente il modo migliore per innalzare i livelli di glutatione dell’organismo. Nella seconda parte di questo video ti mostrerò come attivare uno speciale interruttore molecolare che induce le cellule a sintetizzare grandi quantità di glutatione. 

Non solo. Questo interruttore molecolare, una volta attivato, inonda l’organismo di altri potenti agenti protettivi che sono correlati a un’estensione della vita in salute. 

Essi infatti prevengono i danni al DNA e inibiscono sensibilmente lo sviluppo dei processi cronico-degenarativi. Nel frattempo, qui in basso, ti lascio un collegamento al nostro miglior integratore a base di glutatione in compresse orosolubili.

👉 GLUTATIONE COMPLEX

A presto, 😉

Per ricevere altre informazioni utili al tuo benessere e per non perderti le novità di WellBeingSm resta sintonizzato sui nostri canali social e iscriviti alla newsletter.

Riceverai poche email selezionate, ricche di valore. 👇 Iscriviti qui!

Disclaimer: Le informazioni riportate su questo sito hanno esclusivamente scopo informativo e non hanno in alcun modo né la pretesa né l’obiettivo di sostituire il parere del medico e/o specialista, di altri operatori sanitari o professionisti del settore che devono in ogni caso essere contattati per la formulazione di una diagnosi o l’indicazione di un eventuale corretto programma terapeutico e/o dietetico e/o di integrazione alimentare. Ti ricordiamo che gli integratori alimentari sono utili come supporto all’allenamento o alla dieta, ma non sono indispensabili, né sostitutivi di una corretta dieta alimentare e ti consigliamo di non abusarne e di non superare mai le doti consigliate.

Fonti e risorse

John P. Richie e coll. “Randomized controlled trial of oral glutathione supplementation on body stores of glutathione
Sarbjeet S Kalsi e coll. “A review of the evidence concerning hepatic glutathione depletion and susceptibility to hepatotoxicity after paracetamol overdose
Vassilis Paschalis e coll. “N-acetylcysteine supplementation increases exercise performance and reduces oxidative stress only in individuals with low levels of glutathione
E. W. Flagg e coll. “Dietary glutathione intake in humans and the relationship between intake and plasma total glutathione level
Jason Allen, Ryan D Bradley “Effects of oral glutathione supplementation on systemic oxidative stress biomarkers in human volunteers
Glutathione – The Amazing Detoxification Molecule You Might Not Know
Raghu Sinha e coll. ”Oral supplementation with liposomal glutathione elevates body stores of glutathione and markers of immune function